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Eventi

Fiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh

 

Curatori: Daniele Benati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti

Sede: Forlì, Musei San Domenico

Enti organizzatori: Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Comune di Forlì in collaborazione con Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano, Palazzo Chigi in Ariccia, Collection Gementemuseum Den Haag, The Hague, The Netherlands, The State Hermitage Museum, San Pietroburgo, The National Museum, Belgrado, Museum of Mohamed Mahmoud Khalil, Cairo, Guezireh Museum, Cairo

Periodo: 24 gennaio - 20 giugno 2010

Orari: martedì – venerdì 9.30 – 19, sabato e domenica, giorni festivi 9.30 – 20 (la biglietteria chiude un’ora prima)
lunedì chiuso

Ingresso: intero 9 euro, ridotto 7 euro (minori di 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate, residenti nella provincia di Forlì-Cesena, gruppi superiori alle 15 unità) Gruppi scolastici 4 euro (gratuito per 2 accompagnatori), gratuito bambini sotto i 6 anni, portatori di handicap con un accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino

Considerata una della più belle nature morte di tutti i tempi, la “Fiasca fiorita” di Forlì è un dipinto di cui non è stato ancora risolto il mistero. Non è stato infatti identificato il suo autore: si tratta di un quadro eseguito non da uno specialista - cioè da un pittore che riproduceva solo fiori, appartenente al gruppo dei cosiddetti “Fioristi” - ma da un grande maestro appartenente alla categoria, allora considerata la più prestigiosa, dedita alla rappresentazione della figura umana, quindi alla pittura sacra, a quella di storia e al ritratto. Attorno e a partire da questo capolavoro è stato elaborato il progetto di una mostra che intende riproporre, da un punto di vista e con approccio metodologico del tutto nuovi, la storia della pittura di fiori, tra il naturalismo caravaggesco e l’affermazione della modernità con Van Gogh e il Simbolismo, giungendo così alle soglie del Novecento, prima della comparsa delle avanguardie storiche. L’analisi dei contrasti chiaroscurali, l’attenzione verso il colore vivacizzato dai bagliori luminosi, propri degli artisti caravaggeschi tra cui Carlo Dolci o il Maestro di Hartford, presenti in mostra, viene messo a diretto confronto con la resa ottica del dettaglio tipica dei fiamminghi (Brueghel, Seghers), per indicare la sostanziale differenza di approccio nei confronti del reale. I fiori accompagnano i ritratti di Van Dyck, esprimono la condizione sociale dei personaggi oppure sembrano avvolgere le figure umane quasi sovrastandole, come nelle allegorie delle stagioni. Rispetto al Settecento, quando il tema sembra scomparire, si verifica una forte e decisiva ripresa nel corso dell’Ottocento. Sono proprio i protagonisti dei grandi movimenti della pittura moderna, dal Romanticismo al Realismo, dall’Impressionismo al Simbolismo, a reinventare il genere dandogli un nuovo significato. Hayez, Delacroix, Moreau e Fantin-Latour, Alma-Tadema, Gauguin e Monet, De Nittis, Boldini e Zandomeneghi, Van Gogh e Previati saranno rappresentati con quadri di fiori o di figure caratterizzati spesso proprio dalla ripresa di motivi seicenteschi, ma ispirati soprattutto dalla volontà, tutta moderna, di scardinare la gerarchia dei generi, sostituendo ai valori del contenuto quelli della forma, unendo a nuove valenze simboliche la magia della pura visione dell’occhio dell’artista, come accade nella ricerca cromatica delle composizioni floreali di Van Gogh o nella atmosfera rarefatta in cui sono calate le intramontabili ninfee di Monet.


Per ulteriori informazioni: www.mostrafiori.com